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Covid. “Vorremmo un figlio ma siamo confusi e preoccupati per il futuro”

Gli esperti dell’IdO: L’incertezza crea disorientamento ma la pandemia insegna la resilienza

“Col mio compagno vorremmo avere un figlio ma poi, quando ne parliamo, ne usciamo sempre confusi e non sappiamo se realmente questo sia il momento giusto. Il desiderio c’è, siamo molto innamorati e pensiamo che un figlio potrebbe essere una svolta meravigliosa, ma pensiamo anche a tutto quello che sta accadendo e al futuro. Lui è in cassa integrazione e non è molto chiaro se riuscirà a rientrare al lavoro ed io lavoro part-time. A volte penso che se dovesse esserci una ripresa del virus non vorrei affrontarla in gravidanza con il timore per la salute del mio bambino. Come facciamo a prendere la decisione giusta?”. Una giovane donna combatte con i dubbi riguardo al mettere al mondo un figlio durante la pandemia da Covid-19 e con questo messaggio chiede aiuto al team di psicologi del progetto ‘Lontani ma vicini’, promosso da Diregiovani.it e dall’Istituto di Ortofonologia (IdO), nell’ambito della task force per le emergenze educative del ministero dell’Istruzione.

“È più che normale fare queste riflessioni- assicurano gli esperti- perché il ‘metter su una famiglia’ richiede una buona consapevolezza e la valutazione di alcuni aspetti fondamentali, come la condivisione del desiderio che deve essere presente in entrambi, la situazione economica, la personale e altrui serenità psicologica. Ancora di più- proseguono gli psicologi- bisogna considerare lo stato mentale in una situazione dove l’incertezza è dominante e genera disorientamento. Sono stati mesi davvero duri per tutti e ripartire con un progetto così importante, seppur meraviglioso e pieno di speranza, non è semplicissimo”, sottolineano. Nonostante le difficoltà del momento, il team di ‘Lontani ma vicini’ constata però come le basi del loro rapporto e i presupposti siano buoni: “Ci sembra che sia un desiderio comune, che la coppia sia solida e in grado di ‘navigare a vista’ in questa situazione complessa.

Dall’esperienza del lockdown- proseguono gli esperti- possiamo trarre molti insegnamenti, tra questi la capacità di tener duro e di trovare l’energia anche in momenti bui. La resilienza- spiegano- è proprio questo: la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”.

Quanto, infine, al timore dell’autrice del messaggio di dover affrontare il parto e i giorni in ospedale con il rischio del contagio, gli psicologi le ricordano che “in ogni caso gli ospedali sono preparati ad accogliere mamme e bambini con l’obiettivo di preservare al meglio il loro benessere”.

Infine, le ricordano che “anticipare quello che sarà il futuro è davvero complicato e in questo momento- concludono- non ti aiuta a prendere una decisione lucidamente”.